Sapore, ospitalità, territorio

Cultura del cibo, presidi Slow Food

“C’è un’𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗵𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗶𝗰𝗮 di pesca, un tempo diffusa su tutte le coste del Mediterraneo, che sopravvive in pochi luoghi…Le 𝘈𝘭𝘪𝘤𝘪 𝘥𝘪 𝘔𝘦𝘯𝘢𝘪𝘤𝘢 si pescano nelle 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗮𝗹𝗺𝗼 . . . si esce 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗯𝗿𝘂𝗻𝗶𝗿𝗲 e si stende la rete.

Siamo nel Cilento, in particolare a Marina di Pisciotta, un piccolo borgo sulla costa, a metà strada 𝘁𝗿𝗮 𝗩𝗲𝗹𝗶𝗮 𝗲 𝗖𝗮𝗽𝗼 𝗣𝗮𝗹𝗶𝗻𝘂𝗿𝗼… Le alici devono maturare, ma senza asciugare troppo, almeno tre mesi. Le 𝘈𝘭𝘪𝘤𝘪 𝘥𝘪 𝘔𝘦𝘯𝘢𝘪𝘤𝘢 sotto sale si distinguono per la 𝗰𝗮𝗿𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗮𝗹 𝗿𝗼𝘀𝗮 e per il 𝗽𝗿𝗼𝗳𝘂𝗺𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘀𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼, che le rende assolutamente uniche. Si mangiano fresche o sotto sale, crude o cotte”.

Abbiamo condiviso alcune righe del bel 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗙𝗼𝗻𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 Slow Food per leggere l’articolo completo cliccate qui.

Fare ristorazione responsabile significa anche raccontare la storia di quello che selezioniamo per i piatti che proponiamo.

Dal nostro menu

𝗦𝗽𝗮𝗴𝗵𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗼 𝗮𝗳𝗳𝘂𝗺𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗩𝗲𝗿𝗿𝗶𝗴𝗻𝗶, 𝗯𝘂𝗿𝗿𝗼 𝗱’𝗮𝗹𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼, 𝗮𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗲 𝗽𝗮𝗻𝗲 𝗮𝗿𝗼𝗺𝗮𝘁𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼

Qui la semplicità degli elementi trova rifugio e crea un accordo di sapori che rende unica l’esaltazione del mare affumicato. Ogni elemento appare chiaro, eppure nell’unione si esaltano l’un l’altro.

Le alici di Menaica, il grano italiano del pastificio Pastificio Verrigni, il burro d’alpeggio di Pianezze, il pane di Anticamente • Pane coraggioso e farine combattenti. Si amalgamano in una virtuosa crema che racchiude la sapidità del mare, in corpo delle Dolomiti, il croccante della terra, l’affumicato del fuoco e della legna.

Ricordate di venire ad assaggiarlo entro la fine di marzo!